La tomba di Alfredino Rampi è stata imbrattata con 11 svastiche. A segnalare l’accaduto, una donna di passaggio al cimitero Verano, di Roma.
Alfredino Rampi è il bambino morto 41 anni fa, per un tragico incidente. Rampi muore in tenera età, dopo essere precipitato in un pozzo, a Vermicino. Pochi giorni fa, la sua tomba è stata profanata, con il disegno di 11 svastiche, incise sulla lapide, tramite l’ausilio di un pennarello nero. Le svastiche si accompagnerebbero ad insulti ed ingiurie rivolte a Rampi. L’azione, profondamente deplorevole, ha scioccato l’intera città.
Alfredino è morto all’età di sei anni, il 13 Giugno del 1981. La tragica fine di Rampi, è entrata nell’albo nero della cronaca italiana più atroce e insensata. Alfredo cade in un pozzo artesiano e muore dopo circa tre giorni, fatti di strenui tentativi per salvarlo. L’evento è passato alla storia come “La tragedia di Vermicino”, luogo in cui è, appunto, avvenuto l’incidente.
Siamo nel Giugno del 1981. Alfredino è in vacanza con la famiglia, in una zona a ridosso tra Roma e Frascati. Il 10 Giugno, in serata, il bimbo esce per una passeggiata, accompagnato dal padre e da alcuni amici di famiglia. Papà Rampi, però, perde di vista il figlio e dà subito l’allarme alla polizia e ai soccorsi locali. Alfredo viene ritrovato dentro un pozzo, poco tempo dopo. Il bambino è ancora vivo. La caduta non è stata fatale per lui. Quello che risulterà fatale, sarà invece lo strenuo tentativo dei vani soccorsi per salvarlo, tirandolo fuori da quel pozzo maledetto. Nessuno riesce nell’impresa e Alfredino muore.
Una donna si accorge della profanazione
Ma chi ha segnalato la terribile azione, avvenuta, ora, sulla sua tomba? A comunicare il fatto, è stata una visitatrice del Verano, cimitero monumentale della Capitale. Questo è quanto riportato da Tgr Lazio. La donna si è accorta della presenza delle svastiche, solo ieri. Questa, ha infatti dichiarato che dieci giorni fa, la lapide risultava essere ancora priva di danni.
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Alessio d’Amato, Assessore alla Sanità della regione Lazio, si è espresso in questi termini al riguardo: “Voglio esprime la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”.